Pareti di Bloch

Le Mura Bloch o le pareti Blochschen prendono il nome dal fisico di Zurigo Felix Bloch. Nel magnetismo, il termine descrive l'area di transizione tra le cosiddette aree di Weiss nelle sostanze ferromagnetiche, che può essere ben visibile se si pone l’elemento al di sotto della temperatura di Curie (temperatura alla quale scompaiono le proprietà ferromagnetiche).

Mura di Bloch e distretti di Weiss

È importante capire che un muro Bloch non deve essere pensato come un muro che esiste realmente, ma piuttosto come un confine. A questo limite, l'allineamento degli spin di elettroni paralleli dei distretti di Weiss vicini (chiamati anche domini) differisce, quindi esistono diverse direzioni di magnetizzazione.

I momenti magnetici (direzioni di rotazione) dei due distretti Weiss vicini non ruotano nello strato di transizione in salti improvvisi, ma gradualmente, poiché ciò richiede la minima energia di scambio. Questo viene fatto in una direzione verticale che sporge dal livello. Ciò differenzia le Mura di Bloch dalle cosiddette pareti di Néel, dove il cambio di direzione avviene sul piano orizzontale x-y. Grazie all'energia anisotropica, le Mura di Bloch non possono più espandersi.

Quando viene introdotto un campo magnetico esterno, le aree di Weiss si fondono e il materiale ferromagnetico viene magnetizzato. Durante questo processo, le Mura di Bloch si spostano improvvisamente e l'allineamento degli spin degli elettroni si allinea. Questo porta all'effetto Barkhausen.

Come si possono rendere visibili le Mura di Bloch?

Se si mette una sospensione speciale, cioè un liquido con particelle ferromagnetiche (ad es. Polvere di ferro), su un materiale ferromagnetico, potrete vedere che la polvere di ferro si raccoglie a determinati limiti. Questi sono i bordi esterni dei distretti di Weiss l'uno con l'altro, le Mura Bloch sulla superficie esterna del materiale.